Sorta come eremo sul finire del X secolo, risentendo dell’influenza dell’esperienza ascetica di San Romualdo, l’abbazia è situata in uno splendido contesto naturale alle falde del Monte Catria. Divenne abbazia solo nel 1325, quando la Congregazione Avellanita era ormai presente su tutto il territorio marchigiano ed anche oltre. Nel 1569 Papa Pio V cedette l’abbazia ai monaci camaldolesi. Il complesso si presenta molto articolato e ricco. Da un vasto piazzale si accede alla chiesa, edificata a croce latina tra il XII e il XIII secolo. Sono da visitare il chiostro dell’XI secolo; lo scriptorium, dotato di due file di finestre per catturare la luce diurna fino all’ultim raggio; la sala capitolare. L’insieme degli edifici, che pur hanno subito interventi di ampliamento, continua ad esprimere un’intensa suggestione.

Si trova in una gola montana (da cui il nome “alle chiuse”) a breve distanza dal fiume Sentino. Raggiunge il massimo splendore nel secolo XII, quando sottomette addirittura gli antichi signori del luogo. Inizia il suo lento declino con l’avanzare del potere comunale. L’abbazia è uno splendido esempio di romanico italiano con schema planimetrico a pianta centrrale a croce greca inscritta in un quadrato dal quale sporgono le cinque absidi e alla cui sommità si eleva un basso tiburio ottogonale. All’interno pilastri a base circolare sostengono archi a tutto sesto. L’esterno è decorato da archetti pensili e piatte lesene, mentre la facciata è appesantita da una torre a base rettangolare, che emerge da tutta la struttura costruita a scopo difensivo.

Dell’antica abbazia, situata in località Campodonico, resta oggi la chiesa con qualche avanzo del monastero. Esistente già nel 1035, fu in periodi diversi dipendente dalle abbazie limitrofe mantenendo pur sempre un alto grado di autonomia. La chiesa è a navata unica terminante con abside semicircolare e con copertura a botte. La facciata è a capanna con un portale archiacuto, mentre le pareti laterali presentano apertura ad agiva. All’interno, fino a non molto tempo fa, erano presenti alle pareti due maginifici affreschi commissionati ad un pittore sconosciuto, denominato oggi Maestro di San Biagio in Caprile o di Campodonico in mostra alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino.

Capoluogo dell’omonima provincia e della regione Marche. Slanciata verso il mare, la città sorge su un promontorio dalla forma di gomito piegato, che protegge il più ampio porto naturale dell’Adriatico centrale. Ancona è caratterizzata dalla posizione a picco sul mare, dal centro ricco di storia e di monumenti, dai parchi semi-urbani ben conservati e dai meravigliosi dintorni. I rioni storici, arrampicati su varie colline, si affacciano sull’arco del porto come intorno al palcoscenico di un teatro. Dal suo porto partono ogni anno circa un milione di viaggiatori diretti soprattutto in Grecia e Croazia; è infatti il primo porto adriatico per numero di imbarchi, e uno dei primi per le merci e per la pesca. Va segnalata la presenza del Teatro delle Muse, recentemente riaperto dopo un lunghissimo restauro, dell’Università Politecnica e del ricchissimo Museo Archelogico Nazionale.

Arcevia, l’antica Rocca Contrada, è uno dei centri più importanti dell’entroterra anconetano per la sua storia e per i suor monamenti. Costruita sulle pendici del Monte Cischiano, in posizione panoramica unica, dominante l’intera valle del Misa, fino alla costa adriatica ad est e prospettante la dorsale appenninica umbro marchigiana ad ovest. Arcevia si fonde perfettamente con il paesaggio collinare circostante. Immersa nel verde ed a contatto con la natura, la città gode di un clima mite e di un’aria particolarmente salubre che ne hanno fatto, da sempre, un luogo privilegiato per il soggiorno prevalentemente estivo.

Ascoli Piceno è il comune capoluogo dell’omonima provincia. LA città si trova a 25 km dal Mar Adriatico, alla confluenza tra il fiume Tronto e il torrente Castellano ed è circondata da splendide colline. Due parchi naturali la circondano, quello dei Monti Sibillini a nordovest e quello dei Monti della Laga a sud. Città monumentale, il cui centro storico è interamente costruito in travertino, marmo ricavato dalle cave vicine, il suo centro è la rinascimentale Piazza del Popolo. La città è per molti versi legata alle tradizioni religiose e civili; la prima domenica di agosto si tiene una solenne sfilata storica in costumi rinascimentali con oltre 900 figuranti, al termine della quale si tiene il torneo cavalleresco della Quintana, basato su antichi statuti del XIV secolo e che si tiene dal 1955 senza interruzioni.

Antica cittadina situata in posizione elevata sul crinale che separa due valli. Fu eletta da Carlo Magno capoluogo della Marca che si stendeva dall’Appenino all’Adriatico. Sede universitaria dal 1727, la vita universitaria caratterizza ancora oggi l’atmosfera cittadina. Da visitare la Rocca, eretta da Cesare Borgia, i magnifici palazzi che ospitano le sedi universitarie, le chiese, i giardini pubblici ed il magnifico belvedere che spazia quasi a 360° fino ai monti Sibillini.

Già castello medievale di pianura, dal caratteristico impianto urbanistico basato su una tipologia a schema ortogonale tipica dell’accampamento romanico, cinta da mura in cotto con base a scarpa. L’etimologia del nome deriva dal latino “cerrus” al quale verrà aggiunta, nel 1962 l’indicazione “d’Esi” in riferimento al fiume che lambisce il centro abitato, l’Esino; trova nella torre medievale del “Belisario” il suo simbolo indiscusso. Il territorio rurale di Cerreto d’Esi è sede di numerose aziende vitivinicole che nel periodo autunnale organizzano la caratteristica “Festa dell’Uva”, dedicata alla degustazione dei vini novelli e locali.

Cingoli è un comune di 10.000 abitanti in provincia di Macerata. Adagiata sulla sommità del monte “Cingolum” o “Circe” per la sua posizione panoramica sul territorio marchigiano, è denominata fin dai tempi antichi il “Balcone delle Marche”. Da una vasta terrazza panoramica, sulle mura castellane di origine medioevale, è infatti possibile godere la vista di gran parte del territorio marchigiano, con la cornice naturale, all’orizzonte, del mare Adriatico e del Monte Conero.

Capoluogo del comune omonimo, è situata sull’alto dei più ameni colli delle Marche. Trae origine da un tempio delle dea Cupra da cui prese il nome. Già centro romano in prossimità dell’attuale cimitero, risorse nel medioevo nel luogo attuale. E’ nota per essere il centro di maggiore produzione del noto vino Verdicchio. Da visitare: la zona archeologica di origine romana con le terme e l’antico acquedotto; le cantine ed i siti di produzione vinicola. Anche Cupramontana, ogni anno, nel periodo della vendemmia, è sede di una delle più antiche manifestazioni folcloristiche del settore: la “Sagra dell’Uva”.

Centro di eccezionale interesse storico artistico, ebbe origine nel medioevo dall’unione di due castelli feudali. Famosa perché la prima località in Italia in cui si iniziò a fabbricare carta. Il centro storico, nella sua singolarità architettonica,presenta tratti che lo rendono particolarmente interessante. Universalmente noto è il Museo della Carta e Filigrana sito nel complesso di San Domenico; numerosi sono i Palazzi, i Monumenti e le Chiese di rilievo. Significativa la raccolta della civica Pinacoteca che vanta opere di Allegretto Nuzi ed Orazio Gentileschi. Fabriano, al centro di una amplissima zona produttiva, costituisce un distretto economico tra i più attivi e dinamici delle Marche. Accanto all’antica attività cartaria, alle più tradizionali attività alimentari, si è sviluppata l’industria metalmeccanica con un indotto vivace e diffuso.

La città di Fermo ha visto sempre intessuta la sua storia di una costante accoglienza nei confronti di tutti coloro che a vario titolo l’hanno frequentata facendo si che si creassero tutte le condizioni per il più piacevole soggiorno di chi si trova per studio, per lavoro o per turismo a vivere oggi la città di Fermo ed il suo territorio. Nel tempo il genio dell’uomo ha creato oggetti d’arte, capolavori architettonici, santuari della cultura e delloa fede. Affascinato dai suggestivi scorci urbani della cittò, dai morbidi paesaggi collinari nell’immediato entroterra e dalla limpidezza del mare che lambisce calde spiagge di rena sottile, il turista avverte la suggestione dei luoghi, assapora il gusto di una convivialità ricca di piatti tipici sempre accompagnati da pregiati vini D.O.C. locali.

Borgo racchiuso intorno ad un antico castello (secolo XI) ebbe in epoca medievale il suo maggiore sviluppo. Conserva pressoché intatta la struttura urbanistica. Notevole è l’interesse paesaggistico dell’insieme grazie alla presenza di numerosi castelli (come nel vicino borgo di Pierosara), i monasteri (la splendida Abbazia di San Vittore delle Chiuse) che conservano ancora il loro aspetto secolare, i luoghi sacri quali il tempio del Valadier (in foto), ed una infinità di altrettanti nuclei storici nel Comune. Da segnalare, nel periodo natalizio, l’allestimento del Presepio Vivente che ha sede all‘interno della maestosa gola di Frasassi nei pressi di Genga.

Grottammare conta origini antichissime, risalenti all’età della pietra levigata. Importanti sono le testimonianze, come l’attuale chiesa di S. Martino (alto medioevo ed ex abbazia benedettina), sorta sui ruderi di un tempio pagano dedicato al culto della dea Cupra. L’antico borgo, cinto di mura restaurate ed ampliate nel XIV sec., poggia sulla collina, mentre sulla costa si distende, dalla fine del XVIII sec., l’abitato marittimo. Dopo l’annessione al Regno d’Italia, Grottammare divenne una rinomata località balneare, ricche di ville liberty, conosciuta come luogo curativo e termale.

All interno della gola omonima, solcata dal fiume Sentino, fomatesi nell’arco di 1.400.000 anni ad opera di un lento e costante processo di erosione delle acque ricche di calcio e delle acque sulfuree. Il risultato di questo processo è un paesaggio caratterizzato da grotte ed anfratti in cui l’Abisso Ancona costituisce l’ambiente ipogeo più ampio ed affascinante d’Europa ricco di stalattiti e stalagmiti alte oltre 20 metri. La visita guidata del percorso turistico dura circa 1 ora. E’ possibile, su richiesta, effettuare escursioni personalizzate nelle aree normalmente non accessibili al pubblico.

Jesi è situata nella basse valle dell’Esino, in una fertile vallata del basso appennino. Ha origini molto antiche, fu colonia romana dal 274 a.C., divenne libero comune nell’XI secolo e fu poi contesa per secoli tra Malatesta, Sforza e Braccio da Montone. Città natale di Federico II di Svevia e di G.B. Pergolesi. Fu una delle prime città italiane ad istituire una tipografia. Vanta una ricca serie di palazzi settecenteschi e barocchi ed uno stupendo Centro Storico. Nwella Pinacoteca di Palazzo Pianetti sono ospitate alcune delle opere più famose del pittore Lorenzo Lotto.

Sorge su un colle in posizione panoramica. Ogni anno è meta di pellegrinaggi da parte di migliaia di visitatori per la presenza del celeberrimo santuario della Santa Casa che secondo l’antica tradizione custodisce la casa di Maria trasportata da Nazareth fin qui in volo dagli angeli. Da visitare anche il Museo pinacoteca che raccoglie alcune tele di Lorenzo Lotto, famoso pittore veneziano che a lungo visse e morì proprio a Loreto.

Macerata è un comune capoluogo dell’omonima provincia. Aderisce all’Associaione delle città d’Arte e Cultura. L’Università di Macerata è tra le più antiche nel mondo, fondata nel 1290 con la lettura dell’editto in tutta la regione da parte di Bartolo da Sassoferrato. Di particolare interesse nella città di Macerata è la stagione lirica, nell’originale e suggestivo sferisterio, che si tiene durante il periodo estivo. Da Macerata parte l’annuale pellegrinaggio votivo verso la Basilica della Santa Casa di Loreto.

Maiolati Spontini è situata a 405 mt sul livello del mare. In questi ultim 30 anni si è registrato un aumento demografico dovuto soprattutto allo sviluppo della frazione Moie, il cui toponimo è abbastanza diffuso nelle Marche, derivato dal latino medievale e usato per indicare zone acquitrinose o ristagni d’acqua. Le altre frazioni sono principalmente centri rurali: Monteschiavo conserva ancora qualche casa di terra, testimonianza dell’antica presenza di immigrati quali gli Schiavoni provenienti dall’altra costa dell’adriatico; Scisciano: dislocato sul colle, antico piccolo castello autonomo del contado di Jesi; Scorceletti, di cui solo una parte risiede nel territorio comunale di Maiolati.

Insediamento piceno, fu municipio romano dal primo secolo d.c. e poi sede vescovile. Centro dell’abitato è la grande piazza con la fontana ottogonale. Di sicuro interesse la Pinacoteca Civica, il Museo Archeologico ed il museo Piersanti, con il Globo di Matelica, sfera in marmo cristallino, antico orologio e calendario solare.

E’ il promontorio più elevato sulla costa del Mar Adriatico e si trova proprio al centro dell’omonimo Parco del Conero. Il Parco abbonda di paesaggi, spiagge, flora e fauna di grande varietà, fondali unici per questo tratto dell’Adriatico. Il promontorio rompe l’omogeneità della linea costiera ed assume un alto valore naturalistico. E’ uno scoglio che si protende nel mare e si lega all’entroterra con i tipici profumi della macchia mediterranea. E’ la montagna degli anconetani, dove vanno a trovare un po’ di refrigerio durante la calura estiva, a cercare il contatto con la natura ancora, quasi, incontaminata, a fare passeggiate lungo sentieri che si inerpicano in ardue salite a scoprire paesaggi e panorami mozzafiato. Il contatto con il verde, con i rumori del sottobosco, con quegli odori ormai dimenticati inebria la mente e fa sentire una pace interiore che rasserena l’animo.

Fondata nel 1234, in un territorio abitato sin dalla preistoria e poi da umbri, etruschi, celti, romani, Pergola è una città d’arte. Il centro storico è ricco di testimonianze architettoniche, tipiche del medioevo, con costruzioni in pietra, case-torri, portali a sesto acuto e bassorilievi, oltre a numerosi e notevoli edifici religiosi, a confermare circa l’ importanza che la città ha ricoperto nel tempo. Assolutamente da visitare è il “Museo dei Bronzi Dorati e della Citta di Pergola”.

Situato all’ingresso di una gola ed immerso in un ambiente naturale di rara bellezza ed assolutamente intatta, questo paese di origine romanica è divenuto oggi luogo di villeggiatura. Sede storica di uno degli storici stabilimenti delle Cartiere Miliani di Fabriano, è noto per l’arte cartaria che vi risiede fin dal 1300.

Città rivierasca, stazione di cura, soggiorno e turismo dal 1927, è centro balneare di grandissimo richiamo. Da villaggio di pescatori divenne fortezza, posta sotto la protezione di San Giorgio, per la necessità di difendersi dai pirati saraceni. Il castello, inizialmente di pertinenza della chiesa fermana, passò nel 1267 al comune di Fermo, che vi edificò una rocca. Già citato nel III secolo d.C., è indicato nei portolani e nelle carte nautiche come porto di primaria importanza, centro dei traffici marittimi di Fermo e dell’entroterra, da e per Venezia. Nel contesto delle invasioni provenienti dal mare, la rocca Tiepolo (sec. XIII), ancora oggi bella e maestosa, assolveva alla sua funzione di vedettta e sentinella; con la sua mole costituiva un monito a chiunque volesse attentare alla potenza e alla grandezza di Fermo.

Parlare della città di Recanati è come evocare il grande poeta Giacomo Leopardi che qui nacque nel 1798, e che da questa graziosa città fu ispiratro in molte delle sue liriche. Oggi la città di Recanati è nota in tutto il mondo grazie anche al relativo Centro Nazionale di Studi Leopardiani. Il visitatore amante della cultura troverà qui tanti altri motivi di interesse: dalla biblioteca di 20.000 volumi raccolti dal Conte Monaldo, padre di Giacomo, ai Palazze ed alle Chiese ricche di opere d’arte. non dimentichiamo il Teatro Persiani che ospitò Mascagni ed il tenore Gigli, il Museo Diocesano nel Vecchio Episcopio con le suggestive carceri pontificie; il Palazzo Comunale edil museo dedicato a Beniamino Gigli.

Un’elegante spiaggia di sabbia di oltre 10 km, costeggiata da un lungomare tipico per le sue 7000 palme. oleandri e pini marittimi caratterizzazione di questo centro di antiche origini: meta turistica e balneare ma soprattutto uno dei più importanti porti italiani, noto soprattutto per il mercato all’ingrosso del pesce che si svolge con vera e propria asta. Il Museo Ittico comprende 6500 esemplari tra pesci, crostacei, molluschi, cetacei. acquari ed una ricca biblioteca specializzata.

Centro costituito da una parte bassa (il Borgo) e una alta (il Castello), d’impronta medievale, posta sopra un colle e dominata dal rudere della Rocca Albornoziana (1365). Trae origine dalla romana Sentinum (che sorgeva poco lontano dal Borgo). Il Castello dell’XI seconolo appartenne agli Este e poi ai Malatesta. Centro di notevole interesse sia storico-artistico che ambientale soprattutto per i resti romani da visitare nella valle del Sentium.

Paese di aspetto vetusto, di notevole interesse storico-artistico e ambientale con numerosi nuclei d’interesse storico nel territorio comunale. Sulle Mura Castellane originarie furno successivamente costruite case che hanno dato luogo a caratteristiche strade coperte, dette “copertelle”.

Staffolo è situato sul dorso di una formaqzione collinare a 442 mt slm. Per la sua posizione con un panorama a 360° che spazia dalla valle del fiume Esino a quella del Musone è anche denominato balc0ne della Vallesina. A nord lo sguardo giunge fino al Mare Adriatico e a sud la corona dei monti è dominata dalla singolare sagoma del Monte S. Vicino. Il territorio si estende per una superficie di 27,6 kmq su una campagna dalle morbide ed eleganti colline tappezzata dalle varie coltivazioni, dove l’olivo colora da secoli il paesaggio agrario comunale. Il centro abitato è sorto probabilmente nel VI o VII secolo d.C., su un preesistente presidio militare di epoca romana. Devastato e ricostruito nel medioevo, Staffolo conserva ancora oggi il centro storico cinto da mura medioevali e il borgo è ricco di testimonianze storiche.

Urbino è la città capoluogo (insieme a Pesaro) della provincia omonima. Vanta nel suo curriculum personaggi molto famosi: Federico da Montefeltro, signore di Urbino dal 1444 al 1482, dipllomatico abilissimo e patrono entusiasta di arti e letteratura. Alla sua corte, Piero della Francesca scrisse sulla scienza della prospettiva, Francesco di Giorgio Martini il suo Trattato di Architettura, e il padre di Raffaello, Giovanni Santi, il suo resoconto poetico dei principali artisti del periodo. In Urbino molto visitato è il Palazzo Ducale, caratteristico per i torricini che ne delimitano la parte posteriore. Nella Casa di raffaello si può ammirare un suo affresco giovanile, oltre che gli ambienti e gli arredi della casa dove visse il celebre pittore. Urbino è inoltre sede di un’importante Università.

Il borgo medievale di Urbisaglia, racchiuso da mura, l’anfiteatro romano e la rocca rinascimentale rivestono le strutture più caratteristiche della città. Dalla sommità del Mastio della rocca si spazia su un panorama che va dai Monti Sibillini alla valle del Fiastra al Mar Adriatico. Da visitare la riserva naturale dell’Abbadia di Fiastra e l’antica abbazia cistercense di Chiaravalle, una delle abbazie meglio conservate in Italia.